Il costume da bagno è diventato un vero e proprio capo di abbagliamento, non meno importante di magliette e pantaloni, tant’è vero che passiamo ore nei negozi a scegliere quello che più si adatta ai nostri gusti; e non solo le fantasie sono innumerevoli, ma anche i modelli disponibili sembrano infiniti. Un capo, insomma, a cui siamo abituati. Ma è sempre stato così?
Fino ai primi del 1900 i costumi da bagno così come li conosciamo oggi non esistevano: le donne dovevano fare il bagno e stare in spiaggia del tutto vestite; il “costume da bagno” dell’epoca consisteva, infatti, in pantaloni a sbuffo fino al polpaccio a cui andavano abbinati calze, scarpe e magliette che coprissero le braccia. Ciò non era dovuto solo alla morale del tempo che impediva alle donne di mostrare braccia e gambe, ma anche all’obiettivo di preservare il candore della propria pelle; un tale costume impediva ovviamente di abbronzarsi, caratteristica tipica delle signore comuni che per mantenere la famiglia erano costrette a lavorare nei campi.
Questo fino all’arrivo di Annette Kellermann.
Annette Marie Sarah Kellermann, nata in Australia e nuotatrice professionista, giunse negli Stati Uniti nel 1907 in veste di “ballerina subacquea” presentando quello che verrà ricordato come il primo spettacolo di nuoto sincronizzato. Dovendo effettuare dei passi di danza, Annette ideò un costume da bagno a un pezzo: il primo costume intero. Il nuovo modello consisteva in una tuta intera attillata che lasciasse le gambe e le braccia scoperte e libere di muoversi.
La seconda volta che Annette indossò il suo nuovo costume “da un pezzo” si trovava sulla spiaggia di Boston, da dove venne prelevata e arrestata per indecenza.
La popolarità della sua “tuta”, tuttavia, indusse la creazione di una nuova linea di costumi da bagno chiamati proprio con il suo nome, contribuendo ad accrescere la fama della nuotatrice stessa, che venne chiamata a recitare in molti film.
Nel 1912, il primo anno in cui le donne furono ammesse alle olimpiadi di nuoto, le partecipanti gareggiarono indossando un costume ispirato a quello di Annette Kellermann e nel 1920 le riviste lodavano già questo capo che, a loro parere, si distingueva «per un’incomparabile e audace bellezza della forma, rimanendo sempre raffinato». Tuttavia, nel 1943 i capi “Kellermann” erano ancora considerati prove di indecenza.
Informazioni:
http://www.vanillamagazine.it/il-1-costume-intero-costo-l-arresto-per-indecenza-alla-nuotatrice-annette-kellerman/
http://www.ilmondochecipiace.it/annette-kellerman-pioniera-del-costume-da-bagno/
https://it.wikipedia.org/wiki/Annette_Kellerman
Costume da bagno prima di Annette Kellermann: